ALFONSINA STORNI PAG. 2 

                     

 

 

                         IL CIGNO MALATO

 

C’è un cigno che muore accerchiato da un Palazzo Un cigno misterioso in abiti di seta Che invece di guizzare nella corrente lieta Si stanca affaticato a guardare lo spazio. Il cigno è un malato che adora il Dio d’oro; Il Sole, il padre di razze, feconda la sua agonia Per ciò la sua tristezza è una sinfonia Di fiori che si socchiudono nelle ombre del pianto. Ha il petto attraversato da un pazzo pugnale, Goccia a goccia il suo sangue si diluisce nel lago E le azzurre acque s’incantano sotto il magico Potere dei rubini che distilla il suo male. L’anima di questo cigno è una sensitiva Non alzate la voce in riva allo stagno Se non volete che il cigno col becco si strappi Il pugnale che sostiene la sua furtiva esistenza. Raccontano vecchie leggende che è malato l’amore. Che l’enorme cuore gli si è centuplicato E che nelle viscere ha come il Crocifisso Un dolore che alberga tutto l’umano dolore. E le leggende raccontano che è un cigno-poeta Che la magia del ritmo le ha unto la gola E canta perché sì, come canta il ruscello La rima cristallina della sua irrequieta corrente, Io ho sognato una notte che nel vecchio Palazzo C’era il cigno stanco di guardare lo spazio. Nell’ottobre del ’38, Alfonsina, irrimediabilemte malata, scrive la sua ultima poesia e se ne va lasciandosi andare tra le onde, a Mar de la Plata.

 

 

 

UN RICORDO

 

 Ricordo il dolce tempo delle sierre cordovane Trascorso con l'anima libera dall'attesa

Vagando fra le macchie di menta e di genziane

I cieli smaglianti, giorni senza sorpresa. Oh il folto biancospino dal voluttuoso odore!

Di notte nelle amache in gruppi familiari Guardavamo gli immensi grappoli stellari Suonava dentro un tango e si parlava d'amore. Eravamo tutti giovani e molti erano belli

Le sierre simulavano gobbe di cammelli e ai loro lati, a braccetto, su un sentiero abituale Tornavamo cantando al cader della sera in una sola fila, ed era primavera. S'affacciava a guardarci il disco della luna.

 

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